ROSAE ROSARUM ROSIS, LA MELODIA DELLE ROSE



Rosae - rosarum - rosis, la melodia delle rose 
scritto, interpretato e diretto da Luisio Luciano Badolisani

un petalo di coreografia di
Anita Nocera
interpretata da 
Clelia Badolisani
promozione e organizzazione
Nicoletta Calapà e Laura Pegoraro

Fiore tra i più antichi, le prime tracce risalgono a 40 milioni di anni fa, la rosa ha accompagnato il cammino dell'umanità nel corso della sua evoluzione, influenzando i sentimenti, la poesia, la letteratura, l'epopea delle grandi imprese e navigazioni e persino il mito: sin dai poemi omerici, la rosa compare sugli scudi di Ettore e Achille. La rosa è un fiore intrinseco alla nostra storia e alla nostra stessa natura.

Lo spettacolo evoca il simbolo della rosa, quale non solo elemento floreale, ma dell'animo: incantevole catalizzatore dei più nobili sentimenti. Il testo evidenzia il ruolo centrale della rosa nella vita dell'umanità, all'interno di un percorso che vede questo fiore diventare lirica per i poeti dell'antichità, da Virgilio a Marziale e nel corso dei secoli per i grandi poeti da Dante a D'Annunzio, ma anche nella narrativa contemporanea. Dove si parla di buoni sentimenti, dell'amore c'è sempre una rosa.

C'è da chiedersi cosa sarebbero la poesia, l'arte, la musica, il nostro vivere quotidiano senza la presenza reale o figurata della rosa. 
Quel cuore che batte sarà un muscolo, sarà un simbolo, poco importa, quando vogliamo dire qualcosa che ci sta a cuore lo diciamo con i colori, gli odori e le forme di quel fiore. 

Ma anche nelle imprese più gloriose, pensiamo ai nostri antenati che hanno solcato mari misteriosi e imperiosi alla ricerca di altri confini oltre la propria terra, c'era questo fiore, seppure immaginario, associato alle carte geografiche e a tutto ciò che guidava le anime nella giusta direzione. Pensiamo alla "Rosa dei Venti", il cerchio, così chiamato, che nelle carte geografiche indica le direzioni della bussola o dei venti.

Non poteva certo mancare l'inevitabile declinazione latina che ha "amorevolmente" tormentato intere generazioni di studenti, dove la parola rosa veniva presa a esempio prima di ogni altra parola. Appoggiando l'orecchio alle mura delle aule scolastiche l'eco di quel suono ancora oggi si può sentire echeggiare: …
rosae, rosarum, rosis.

Lo spettacolo ha debuttato a maggio 2005 riscuotendo un lauto consenso di pubblico e di critica.

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